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Immagine del redattoreDott.ssa Silvia Principato

Storie Amore e Fantasia – Autostima, una questione di equilibrio

Sè reale e sè ideale


Il processo di formazione dell’autostima dipende da fattori esterni e interni e da concetti come sé reale e sé ideale.

Il sé reale corrisponde a ciò che noi realmente siamo.

Il sé ideale corrisponde a come l’individuo vorrebbe essere. Maggiore sarà la discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, minore sarà la stima di noi stessi. Il sé ideale può essere uno stimolo alla crescita, ma può generare insoddisfazioni ed altre emozioni negative se si avverte come molto distante dal reale.



Immagine corporea e reale

Ognuno di noi riceve sensazioni dall’esterno e dall’interno del nostro corpo, possiamo vederne parti, sentirne il calore, provare dolore, impressioni tattili ecc. Percepiamo il nostro corpo come un’ unità che sta e si muove nello spazio. Questa rappresentazione mentale viene chiamata “schema corporeo”.


Con “immagine corporea” si amplifica questo significato con il contributo della memoria, delle esperienze passate, degli affetti, di aspetti psicologici. L’immagine corporea ha perciò a che fare sia con il mondo interno conscio ed inconscio, sia con modelli culturali, opinioni altrui, accadimenti esterni. E’ la rappresentazione mentale del nostro corpo che può coincidere o meno con l’immagine reale che è quella costituita dalle caratteristiche oggettive del nostro corpo (altezza, peso…).

Se le due non coincidono significa che l’immagine corporea risulta alterata e le conseguenze possono portare a malesseri psicologici


Accompagnare verso l’equilibrio


Si è visto perciò come siano molti i fattori, anche esterni, che possono contribuire ad un equilibrata percezione di sè corpo e sè persona.

Già dalla prima infanzia, fino a tutta l’adolescenza, è importante prestare attenzione ai bisogni profondi e al malessere o benessere quotidiani. Evitando di sminuire o accentuare sensazioni, percezioni, difetti, differenze.

Vi propongo oggi qualche albo che può aiutarvi a trattare con bambini e ragazzi temi come diversità, particolarità percepite come difetti e accettazione di sè o del proprio corpo.



Il Brutto anatroccolo: credere in sè

Chi non conosce il Brutto Anatroccolo? Una favola che mostra il viaggio del piccolo protagonista alla ricerca della sua identità. Il suo coraggio lo porta a non arrendersi di fronte alle derisioni e le prese in giro degli altri. Insegna a credere in se stessi e non perdere mai la fiducia nelle proprie capacità. Le versioni sono molte, sul web sottoforma di testo o di audiolibro oppure come albo o libro illustrato.

Vi propongo, in particolare per i più piccoli, la versione di Attilio Cassinelli (noto illustratore genovese) edita da Lapis nella collana Le mini fiabe di Attilio. In formato quadrato e cartonato è facilmente maneggevole, le figure si stagliano in campo bianco e il testo è in stampatello maiuscolo.

Uovonero, invece, ne fa una versione con una forma comunicativa, adatta a tutti: le illustrazioni sono infatti accompagnate da simboli PCS e testo in maiuscoletto e la sagomatura rende il libro facilmente sfogliabile in autonomia.

Sul web è possibile trovare anche la versione audiofiaba.



Orecchie di farfalla: affermare la propria identità

Mara ha le orecchie a sventola!” cantilena un gruppo di bambini. “No, figlia mia” la rassicura la mamma “sono solo orecchie come farfalle: che svolazzano intorno alla testa e le cose brutte colorano di festa

Avere le orecchie a sventola, il capello ribelle, essere alti o bassi, magri o grassocci… Ogni particolarità, per quanto minima, può diventare fra bambini motivo di scherno. Così succede a Mara che, per affermare la propria identità, impara a cogliere il lato positivo in ciò che gli altri considerano motivo di beffa



Gattobrutto: l’accettazione di sè

Gattobrutto crede di essere talmente brutto da non meritare l’affetto della mamma e dei fratellini. Decide così di andarsene fuori, solo soletto, senza dire niente a nessuno. Capire e abbracciare la propria diversità può essere difficile, eppure a volte l’incontro con il mondo esterno può, inaspettatamente, rivelarsi un aiuto fondamentale per conoscerci a fondo e volerci bene per come siamo.



Ai prossimi spunti di lettura!

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