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Immagine del redattoreDott.ssa Greta Cosso

Giochi educativi e dove trovarli – Autismo e gioco

Fra pochi giorni cadrà una ricorrenza a cui tengo particolarmente: il 6 Marzo si celebra la Giornata Europea della Logopedia (GE).

Ideata nel 2004, ha il compito di promuovere la conoscenza delle patologie trattate dalla figura del Logopedista per sensibilizzare su temi poco conosciuti come i disturbi della comunicazione e della deglutizione.

Quest’anno il focus scelto a livello europeo è stato “Il ruolo del logopedista nell’autismo”.


Prima di proporvi i giochi educativi di questo mese, è necessario riportare una breve spiegazione su cos’è l’autismo e come si può presentare:


Che cos’è l’autismo?

L’autismo è considerato un disturbo pervasivo dello sviluppo che si manifesta entro il terzo anno di età, caratterizzato da deficit nelle aree della comunicazione, dell’interazione sociale e dell’immaginazione.

Viene definito un disturbo ad ampio spettro in quanto i sintomi variano da persona a persona, per questo motivo alcuni individui presentano sintomi più invalidanti rispetto ad altri più lievi.

Non esistono due persone autistiche che hanno sintomi identici.

Le caratteristiche delle persone autistiche possono riassumersi in tre categorie: difficoltà nelle relazioni sociali e mancanza di empatia, difficoltà nella comunicazione, attività e comportamenti stereotipati. Alcuni possono avere difficoltà ad esprimere empatia, provare interesse verso l’ambiente e le persone che li circondano e a mantenere il contatto visivo.

Secondo gli studi degli ultimi anni, è fondamentale proporre giochi che siano a loro congeniali e che favoriscano la loro personale soddisfazione a seconda della propria neurodiversità, sfruttando i canali espressivi più efficaci al fine comunicativo.

Quest’ultimo concetto trova sostegno anche dalle linee guida che affermano l’importanza di coinvolgere il bambino nelle attività per cercare di stabilire una relazione sana e produttiva con lui. I bambini con questa patologia prediligono i giochi sensoriali che con il loro movimento esprimono risultati di causa-effetto prevedibili, molto rassicuranti per il bambino.


Per i casi più gravi, si consiglia di usare giochi semplici sia come organizzazione sia come componenti fisici per non sovraccaricare di informazioni il bambino.


Bolle di sapone

Le classiche bolle di sapone favoriscono la direzionalità dello sguardo, insegnando al soggetto a guardare la persona e soprattutto a ricambiare il contatto visivo.

Prezzo: 1-5 euro


Nei casi più lievi molte volte è la parte più pragmatica ad essere compromessa, per questo motivo ho scelto un gioco che promuove la comunicazione con i propri genitori.


Family’s Island

Il gioco si chiama Family’s Island e vanta di essere il primo gioco da tavola pensato per migliorare e facilitare la comunicazione in famiglia.

L’età minima consigliata è 7 anni. Lo scopo del gioco è quello di guadagnare più cuori possibili attraverso sfide e lanci di dadi, proclamando come vincitore la pedina che ottiene più cuori.

Family’s Island, rivisitazione coraggiosa e intelligente del più classico Gioco dell’Oca, è stato pensato per incrementare la collaborazione tra i vari partecipanti .

Le sfide proposte molte volte sono costituite da domande personali come “Qual è il gesto più carino che hanno fatto nei tuoi confronti?” o “Hai mai abbandonato un sogno perché pensavi di non essere capace?”.

Le risposte daranno l’occasione di conoscere meglio i propri figli e anche scoprire qualcosa di nuovo su se stessi attraverso la spontaneità e il divertimento che solo l’attività del gioco può offrire.

Da 2 a 10 giocatori.

Acquistabile sul sito www.familysisland.com.

Prezzo: 30-40 euro


Sperando di aver contribuito a farvi passare dei pomeriggi giocosi, vi aspetto il mese prossimo per il nuovo appuntamento di Giochi Educativi e dove trovarli.

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